Beni per 50 milioni di euro sono stati confiscati a Nicola e Domenico Pellegrino, imprenditori del calcestruzzo e del movimento terra considerati elementi di spicco di un gruppo criminale affiliato alla cosca messinese di Giacomo Spartà. Secondo la Dia di Messina, i due fratelli hanno lucrato sul cemento impoverito o depotanziato, consolidando una sorta di monopolio nel settore grazie ai loro rapporti mafiosi. Un giro d’affari record, con un incremento del capitale fino al mille per cento in pochi mesi. Dalle indagini sono emerse gravi irregolarità legate alla fornitura di calcestruzzo, in molti casi erogato in misura inferiore rispetto alle quantità previste. Tra i beni confiscati diverse quote societarie, 40 automezzi (camion, betoniere, trattori, fuoristrada, autovetture e moto di grossa cilindrata), due impianti di produzione di calcestruzzo completi di silos, nastri trasportatori ed altri macchinari, 20 rapporti bancari e polizze assicurative per oltre 200 mila euro, 39 immobili (terreni, ville e appartamenti): si tratta della più consistente misura di questo genere mai applicata in provincia di Messina. Continua a leggere
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